Risultati Premio Invito alla Poesia
- Premio speciale della giuria: Marcella Ferraro (Omegna-Verbania). “A voi, che teneste gli occhi fermi miei nel ghiaccio”. Per l’universalità evocativa. Per l’incitamento alla “resilienza”. Perché ci ha toccato tutti scorrendo nel mondo profondo dell’anima, bruciando in roghi la nostra ira, sostenendo l’erba i fiori gli alberi e i frutti della terra, volando sicura come aria nell”aria.
- I° Premio: Claudio Caldarelli (Fiano Romano-Roma) “A mani aperte”. Il poeta Claudio Caldarelli, con pochi versi scarni ed appropriati, quasi fossero sequenze di fotogrammi in bianco e nero di un neorealismo che ha fatto storia, riesce a far rivivere quanto i media di mezzo mondo divulgarono per giorni: l’uccisione di un sacerdote per mano della camorra. Fiorirà comunque il pesco e i ragazzi scalzi di Don Peppe, tolti dalla strada, si accompagneranno a Lui e alla forza riparatrice del suo perdono.
- II° Premio: Murru Virginia (Villaggio Girasole-Ogliastra) “Io ti chiamo Mater”. Solo da poco tempo l’uomo ha ripreso il suo colloquio con la terra, cioè Gaia, cioè Natura. Per secoli si era dimenticato di essa,travolto dal dio del progresso, del consumo, della tecnologia Ma è ancora balbettante, non sempre riesce a comprendere bene ciò che vuole dirgli chi, finalmente, riconosce come Mater. Lui sa che lei “apre il seme nudo” per trasformarlo in “uomo” oppure in “albero svettante”. L’autrice ha capito tutto ciò e umilmente ce lo trasmette e ci ricorda anche che ”il cielo non ha maestri sotto il suo arco”.
- III° Premio: Rusca Jorjoliani (Santa Flavia-Palermo) “Il canto della beduina”. Composizione resa riccamente suggestiva dalla forza espressiva delle metafore. Terminologia intensa ed essenziale per esporre stati d’animo quali l’abbandono, la solitudine, la disperazione per una non accettata perdita. Sensibile lirica d’amore. “Sciolta in granelli di sabbia mi aggrapperò agli zoccoli del tuo cavallo e ti seguirò…”.. Cosi “sposa del ghibli” sarà sempre vicina al suo uomo-guerriero.
“Poesie del cuore” scelte dai singoli giurati
- Cinzia Cramerstetter ( Assago Milano) “Donna”. In questi versi sobri e sinceri di Cinzia Global, intrisi di una toccante malinconia, si sente profonda la solitudine di un cuore razionale che tutto vede, anche se stesso,e giudica subendo passivamente la mancanza di calore da parte di un uomo che non l’ama. Condizione umana randagia, comune a tante donne che pur essendo di gran lunga migliori dei loro compagni, si avvolgono di solitudine, fedeli alla loro accettazione del dolore. (Ottavio Gruber)
- Giuseppe Lucca (San Fortunato della Collina, Perugia) “Doverose indignazioni”. Forse non segue le regole, i ritmi e la struttura della vera poesia ma il contenuto è un pugno nello stomaco di chi lo stomaco sensibile c’è l’ha ancora. E’ il pugno coraggioso di un uomo che con estrema onestà sa vergognarsi per l’atto, troppe volte accettato in silenzio e quasi scusato, di un altro uomo. E’ la condanna coraggiosa di chi “ha strappato con abiti animo e ideali…. come fa vento repentino con le foglie dei viali”. E’ anche, speriamo, l’invito coraggioso a denunciare chi “…se ne va di spalle a non specchiarsi per quel che era…” (Nadia Semeja)
- Fulvio Vitali (Trieste) “Non aneli cogliere”. Per l’alta capacità lirica di coinvolgere con grazia e forza all’ascolto, sia delle strida provenienti dai nostri abissi più cupi, che dai canti mistici annidati sulle più alte vette della nostra anima. (Ariella Sponza)
- Roberto Marzano (Chiavari, Genova) “Chiedo scusa”. Nell’esprimere con termini schietti, crudi ed originali tutta la propria indignazione e tristezza, l’autore sembra voler assumere su sé stesso con la ripetizione delle parole “chiedo scusa”, la responsabilità e l’impotenza di fronte ai mali dell’umanità. Colpisce dritto al cuore questo componimento-denuncia che vuole scuotere il lettore dall’indifferenza del vivere quotidiano di fronte ad un “maledetto televisore bombardiere”. (Enza Gangemi)
- Giuseppe Mauro (Orta di Atella, Caserta) “Mia madre”. Il ritratto della mamma che la poesia con tanta delicatezza ci comunica, l’ho visto nei volti di tante persone che quotidianamente incontro nel mio andare alla “casa di riposo”dov’è ospite mia madre. Le domande che la figlia si pone,rimangono senza risposta.La mamma con i suoi pensieri percorre strade che solo lei conosce. (Sofia Cassanelli)
Menzione speciale
- Annalaura Bronzolo (9 anni-Lendinara-Rovigo) “Natura”. Al concorso di poesia, assieme ad un mare di carta, è approdata una barchetta: la poesia di una bambina di nove anni.Un dolce canto dedicato a “Madre Natura”che lei osserva dalla finestra: da li ne coglie tutta la bellezza – giorno per giorno – momento per momento. Con naturale semplicità e con fervore la invita a crescere. Ignora l’indifferenza dei grandi la bambina. Noi grandi sapremo conservarla? Per lei e per quelli che verranno? (Sofia Cassanelli)
Segnalazioni
- Roberto Bubbico (Roma) “Re-azione”
- Michele Ciavarella (Noicattaro, Bari)
- Mirella De Cortes (Cagliari) “Diversi ma uguali”
- Francesco Di Ruggiero (Monza) “Heram”
- Luca Di Bartolomeo (Capaccio Scalo, Salerno) “Vento di scirocco”
- Alessandro Fei (Firenze) “In questo tempo”
- Sara Ferraglia (Parma) “Ada confusa”
- Giacomo Flussi Cattani (Lucca) Elena Gnot (Monfalcone) “Alba sui terrazzi”
- Giuseppe Iannascoli (Pescara) “Due cieli”
- Fulvia Marconi (Ancona) “Il cigno e la luna”
- Raffaella Marolda (Quarto, Napoli) “Un attimo senza tempo”
- Demo Martelli (San Lorenzo al Mare, Imola) “Metamorfosi”
- Emma Mazzuca (Latina) “La voce del silenzio”
- Ludovica Mazzuccato (San Martino di Venezze, Roma) “Io non ho paura”
- Ornella Mereghetti (Treviglio, Bergamo) “In te l’orizzonte”
- Roberto Mestrone (Volvera, Torino) “Sul muro della nebbia”
- Filippo Pirro (San Marco in Lamis, Foggia) “Nella bruma del bosco”
- Giacomo Soldà (Mestre,Venezia) “Crepuscolo”
- Ermanna Spanghero (Turriaco, Gorizia) “Pezzetti di me”
- Silvio Spina (Cossoine, Sassari) “Non vedo più”
- Gloria Venturini (Lendinana, Rovigo) “Il silenzio del tempo”
- Rodolfo Vettorello (Milano) “Nulla è lontano più del tempo andato”
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